Multa in corsia riservata: nulla se la eleva l’ausiliario del traffico
Buone notizie per gli italiani, popolo di multati: sono nulle le sanzioni elevate a chi transita nelle corsie preferenziali cittadine se a comminarle non è il vigile bensì l’ausiliario del traffico.
Perché sia validità la sanzione elevata dall’ausiliario del traffico, il Comune deve infatti provare l’effettiva qualifica dell’accertatore e la legittimità della sua nomina.
Così ha stabilito il tribunale di Roma con la sentenza n. 22558/2015
In linea di massima le competenze dei “vigilini”, così denominati dagli automobilisti italiani, sono molto limitate. Attraverso un provvedimento del sindaco, i Comuni conferiscono determinate funzioni di prevenzione e accertamento delle violazioni riguardanti le aree di sosta ai dipendenti comunali o alle società che si occupano della gestione dei parcheggi. Queste funzioni restano vincolate alle aree oggetto di concessione, in poche parole a tutte quelle zone delimitate dalle più comuni strisce blu.
Gli ausiliari del traffico possono multare un auto in sosta, mai quelle in circolazione, se questa viola le norme che regolamentano le strisce blu o nel caso in cui intralci o limiti le manovre degli altri veicoli in entrata/uscita dalle tali aree. Secondo queste poche regole, è possibile ritenere illegittime tutte le contravvenzioni notificate fuori dalle aree di sosta a pagamento e/o per altre violazioni del Codice della Strada.
Quindi, se un ausiliare della sosta vi dà la multa in situazioni diverse da quelle relative al parcheggio nelle strisce blu questa multa sarà annullabile.