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Manifestazione a roma Avanti il consiglio superiore della magistratura del 16 febbraio

Roma 04 febbraio 2017

La magistratura onoraria è costretta a denunciare le allarmanti notizie diffuse in varie sedi circa i contenuti della realizzanda attuazione della legge delega 52/2016.

È’ singolare che sia parso congruo, a fronte della autorevole denuncia del Presidente della Corte di Cassazione Canzio circa la eccessiva lunghezza delle indagini e dei processi, rispondere con una riforma che ridurrà sensibilmente l’essenziale contributo al sistema giustizia da parte della magistratura onoraria.

Preoccupante per la soddisfazione dei diritti del cittadino ad una celere e efficiente risposta alla propria richiesta di giustizia è la forte limitazione dell’utilizzo della magistratura onoraria ad una udienza a settimana, a fronte dell’attuale abbondante disponibilità offerta dai magistrati onorari anche a superare la media delle due udienze settimanali coperte dai magistrati professionali.

Ciò determinerà il collasso del sistema, i presidenti dei tribunali non potranno più contare sulla magistratura onoraria per colmare efficacemente i vuoti di organico ordinari e straordinari, e gli stessi ruoli gestiti dai magistrati onorari subiranno copiosi rallentamenti, e non sarà più possibile contare sui giudici onorari in caso di necessità nelle sostituzioni per udienze collegiali. Ancora più grave sarà l’effetto sulla giustizia penale, laddove i sostituti procuratori, costretti a presenziare a molte più udienze monocratiche, rallenteranno i tempi delle indagini investigative anche dei reati più gravi, per non parlare delle indagini affidate oggi ai vice procuratori onorari per reati di competenza del giudice di pace che non potranno più essere da loro seguito a meno di rinunciare al presenziare ad una udienza monocratica.

Altri effetti devastanti saranno nell’immediato percepibili nelle sezioni lavoro, dove i giudici onorari di tribunale sono spesso applicati a sostenere ruoli di rilievo sociale fondamentale, in quanto anche nella normativa transitoria tali ruoli sono sottratti alla competenza della magistratura onoraria.

Dal punto di vista sindacale, poi, appare assolutamente inaccettabile l’ipotesi che non si non preveda alcuna distinzione tra la magistratura futura e quella già in servizio, sulla quale il sistema ha investito copiose risorse patrimoniali e personali al fine di raggiungerne obiettivi di professionalità, in molti casi con durata di servizio quasi ventennale.

Appare superfluo immaginare l’evidente e certa ricaduta negativa che tale progetto avrà sul piano della efficienza del sistema, e il contrasto stridente con quella normativa europea che la imminente procedura di infrazione mira a riportare in attuazione, con conseguenti danni economici ingenti per lo Stato italiano e quindi i cittadini.

Ribadiamo che è nostra intenzione fronteggiare con i più opportuni strumenti i tentativi di svilire l’impegno, la professionalità e i basilari diritti di ciascun Magistrato Onorario nella prospettiva di creare e mantenere le condizioni costituzionalmente garantite affinché l’apporto della categoria sia sempre più valido e proficuo nel superiore interesse dello Stato.

Per questi motivi, le nostre associazioni parteciperanno, alla manifestazione che si terrà il 16 febbraio ore 15:00, con tutte le associazioni della magistratura onoraria davanti alla sede del CSM, per chiedere a gran voce al nostro organo di autogoverno di tutelare quella che ha da sempre costituito un valido sostegno alla produttività del sistema giustizia.