Textalyzer: il dispositivo che controlla l’uso dello smartphone mentre si è alla guida
a cura dell’avv.
Secondo le statistiche una buona percentuale degli incidenti stradali avviene per colpa dei cellulari e il dato è in aumento da quando sono entrati in commercio gli smartphone.
Già da tempo, in molti Paesi tra cui l’Italia è vietato dalla legge utilizzare il cellulare quando si è alla guida se non attraverso auricolari o altri dispositivi che permettono di rimanere concentrati. Ma questo non è bastato a ridurre il numero di incidenti stradali.
E se per contrastare la guida in stato di ebrezza c’è l’etilometro in dotazione alla polizia ormai da anni, non esiste – almeno per ora un dispositivo – per controllare chi utilizza il proprio telefonino mentre guida.
Qualcosa però sta cambiando: negli Stati Uniti potrebbe infatti essere presto approvata una legge che introduce un nuovo dispositivo in dotazione alle forze dell’ordine denominato Textalyzer.
Con questo dispositivo, in caso di incidente, gli agenti potranno chiedere la consegna del cellulare per entrare nel sistema operativo e verificare le attività più recenti. Il Textalyzer è in grado di determinare quando l’autista ha utilizzato il proprio telefono per scrivere messaggi, email o qualunque altro tipo di testo.
Nel caso la legge venga approvata, ciò comporterebbe il ritiro della patente anche per chi dovesse rifiutarsi di consegnare il proprio cellulare alla polizia. Un’innovazione utile e assolutamente innovativa, se non fosse, però, che viola molte leggi sulla privacy.
In Italia al momento non si sa se il Textalyzer arriverà mai. Per ora dunque chi usa il cellulare al volante secondo il comma 2 e 3bis dell’articolo 173 del CdS è punito con:
– una sanzione amministrativa che va da 161 a 646 euro;
– la decurtazione di 5 punti patente;
– la sospensione della patente da 1 a 3 mesi qualora l’infrazione sia ripetuta in un biennio.