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LA PROTESTA: Magistrati onorari in rivolta

I magistrati onorari dovrebbero sentirsi “onorati” di lavorare gratis. E’ così che la pensa il Governo, secondo i 5.000 giudici di pace, magistrati onorari di tribunale e viceprocuratori onorari che da anni affiancano i magistrati di carriera e contribuiscono a rendere giustizia ai cittadini. Le settimane di agitazione e di astensione, le proposte non sono servite a niente. Ora esplode la rabbia. Secondo tutte le sigle della magistratura onoraria, lo schema di decreto attuativo della riforma che li riguarda, approvato il 5 Maggio dal Consiglio dei ministri, li rottama dopo averli sfruttati e li lascia al loro destino <<senza alcun preavviso e in totale violazione delle direttive europee sul lavoro>>. In un comunicato congiunto, i magistrati onorari preannunciano <<nuove iniziative di protesta tese ad adeguare la inutile produttività della categoria al nuovo schema scelto dal governo, non escludendo l’estrema ratio di uno sciopero della fame con tutte le conseguenze>>.

I magistrati onorari lavorano da sempre a cottimo, non hanno previdenza, nè assicurazione contro gli infortuni, nè ferie retribuite, nè possono permettersi di ammalarsi o di fare figli. Possono esercitare l’avvocatura in sedi diverse da quella in cui fanno i magistrati, ma molti svolgono la loro attività a tempo pieno. Il decreto attuativo del Governo – accusano – li demansiona ulteriormente, costringendoli a lavorare per 800 euro al mese, con rottamazione dopo 16 anni: <<Il cittadino deve sapere che quando si troverà davanti a un giudice onorario a cui chiedere giustizia avrà di fronte un lavoratore precario, assunto con sistemi di caporalato di Stato, privo di quella serenità di giudizio e di imparzialità che dovrebbe essere propria della funzione esercitata, ma che evidentemente non è interesse di questo Governo garantire>>. E continuano: <<E’ questo il modello di politica del lavoro che il più grande partito di sinistra propone agli italiani?>>

Fonte: repubblica.it