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Giudici di pace, da lunedì sciopero per quattro settimane

5 gennaio 2018

 

Verrà garantita solo un’udienza ogni sette giorni: la protesta del circondario di S.Maria C.V.

E’ prevista un’adesione di oltre il 90 per cento dei Giudici di Pace del circondario di Santa Maria Capua Vetere alla prossima astensione dalle udienze proclamata dalle toghe onorarie per ben quattro settimane. Da lunedì 8 gennaio fino a domenica 4 febbraio prossimo, i giudici onorari incroceranno le braccia per l’undicesima volta in quattordici mesi per protestare contro la riforma di riordino della magistratura non togata. Una protesta che coinvolge anche i vice procuratori onorari e i Giudici onorari di Tribunale contro la riforma Orlando che ne rivede funzioni e compiti, con un deciso allargamento delle competenze accompagnato però da un taglio ai compensi e dal mancato riconoscimento delle tutele previdenziali.

Per circa un mese, dunque, i giudici di pace garantiranno solo un’udienza a settimana, così come previsto dal Codice di autoregolamentazione della categoria, e insisteranno sulla linea dura che li vede sul piede di guerra da oltre due anni. Come confermano anche i ripetuti stop: ben 87 giorni di sciopero tra la fine del 2016 e lo scorso novembre. Nel Casertano i giudici di pace trattano un gran numero di procedimenti civili e penali. Si parla di oltre trentamila fascicoli tra civile e penale iscritti a ruolo nel 2017, a parte i procedimenti pendenti ma, questa volta, lo sciopero potrebbe essere arricchito anche dalla mancata partecipazione delle toghe alla prossima inaugurazione dell’anno giudiziario che si terrà a Napoli alla fine di gennaio. L’astensione causerà un nuovo slittamento delle udienze, alcune già fissate a breve o a distanza di mesi. Gli effetti delle scorse astensioni hanno provocato cause slittate di mesi e, in un caso, direttamente al 2019: gli uffici maggiormente interessati sono quelli di Santa Maria Capua Vetere e Caserta ma i problemi non risparmiano le sedi comunali di Maddaloni-Arienzo, Sessa Aurunca-Teano, Carinola e Piedimonte Matese. A Caserta, in particolare, i giudici onorari sono particolarmente oberati ed impegnati per quasi tutta la settimana anche per le convalide relative alle espulsioni degli immigrati clandestini (ingressi e soggiorni illegali), materia civile e penale affidata alla magistratura onoraria. Operazioni di convalida che avvengono peraltro con la presenza di giudici direttamente negli uffici della Questura del capoluogo. <<Con questa protesta oramai ciclica vogliamo esprimere il dissenso ad una riforma che attribuisce maggiori compiti a fronte di uno stipendio più basso e rendendo al contempo il lavoro meno stabile>> spiega la toga casertana Marco Capitelli, della Confederazione Giudici di Pace che ribadisce un concetto espresso più volte: e cioè che le astensioni rappresentano <<una battaglia per i cittadini che vedranno purtroppo negati i diritti della giustizia. Con le nuove competenze attribuite sul penale – spiega il giudice onorario – si andrà inevitabilmente ad una prescrizione del novanta per cento della cause>>. Sono poco più di una trentina i giudici di pace in servizio nel circondario del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ma anche le toghe onorarie, soffrono di un sottodimensionamento: vacanti, secondo i dati del Csm, almeno 49 caselle.

Biagio Salvati